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Archeosub 2008 in Calabria

Archeologia marittima

ARCHEOSUB 2008 IN CALABRIA

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Nelle acque della secca di Capo Bianco presso Capo Rizzuto (KR), si è conclusa la prima campagna di documentazione di un relitto di una nave lapidaria di età romana con un carico di marmi semilavorati. Le ricerche sono state condotte dalla sezione di archeologia marittima del Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del Vicino Oriente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, guidata da Carlo Beltrame, in stretta collaborazione con il gruppo Reitia Onlus di Conegliano e l’archeologo Salvatore Medaglia, con la gentile concessione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria. La ricerche hanno avuto lo scopo di mappare il sito e di prelevare dai blocchi e dalle colonne dei campioni di marmo che verranno ora analizzati da Lorenzo Lazzarini dell’Istituto di Architettura di Venezia per identificarne la cava di provenienza. Il relitto di Capo Bianco fa parte di un gruppo di navi lapidarie naufragate lungo la costa del crotonese a testimonianza della rotta seguita dalle navi in età imperiale romana per trasportare marmi grezzi, lavorati e semilavorati presumibilmente dal Mediterraneo orientale verso la capitale o altre città dell’impero. L’identificazione dei marmi di questo relitto permetterà quindi di ricostruire la rotta seguita dalla nave mentre l’analisi della lavorazione dei blocchi permetterà di capirne meglio le modalità di trasporto. Parallelamente all’attività di ricerca, il gruppo Reitia , a poche decine di metri dal relitto romano, ha organizzato un corso intensivo teorico e pratico di documentazione in archeologia subacquea frequentato da dieci allievi, perlopiù studenti di archeologia di tutta Italia. Gli allievi hanno potuto seguire lezioni di rilevamento, di geomorfologia e di documentazione in archeologia marittima in genere, tenute da docenti universitari e da istruttori di Reitia, e hanno messo in pratica la teoria nel corso di esercitazioni sul campo. Si è trattata di una felice esperienza di collaborazione tra un’istituzione di ricerca ed un gruppo di tecnici subacquei volontari per la realizzazione di un’attività con valenza sia scientifica sia formativa.

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