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Ship and guns 2008

ArcheoEventi

NAVI E CANNONI. LE ARTIGLIERIE NAVALI A VENEZIA E IN EUROPA TRA IL XV E IL XVII SECOLO

La comparsa delle armi da fuoco a partire dagli inizi del XIV secolo, rivoluzionò in breve tempo il modo di combattere sia in terra che in mare, soprattutto per la contemporanea evoluzione della marineria da guerra. L'invenzione della polvere nera, il " maledetto e abominoso ordigno" dell'Orlando Furioso, portò ben presto alla nascita e allo sviluppo dell'arte della cannoneria con la messa in campo di sempre più evolute macchine da guerra. Agli albori del XV secolo la nuova arma fa la sua comparsa in tutti gli esercìti tardo-medievali e a bordo delle principali flotte del Mediterraneo e dell'Atlantico. Dal primo impiego di piccoli pezzi di artiglieria imbarcati sui legni veneziano nella guerra di Chioggia nel 1381 inizia una febbrile e intensa ricerca che coivolge i diversi aspetti tecnologici delle nuove armi da fuoco, da una parte intesi ad affinare tecniche di fusione e costruzione di nuovi modelli in ferro o in bronzo, dall'altra a realizzare le dovute modifiche e adattamenti per imbarcare e utilizzare correttamente i nuovi pezzi di artiglieria sia in fase di navigazione ma soprattutto di battaglia. In questo scenario Venezia e il suo arsenale svolsero un importante ruolo, spesso alla pari con le potenze europee del periodo. Il convegno ha permesso ai maggiori esperti europei di confrontarsi e soprattutto di fare il punto su un trascurato aspetto dell'archeologia, quello delle artiglierie navali, in cui l'Italia rischia di interpretare suo malgrado il ruolo di Cenerentola. Nel corso delle giornate di studio è stato fatto il punto sulla situazione italiana: Carlo Beltrame, ideatore e promotore dell'iniziativa, ha presentato uno studio sulle artiglierie di Venezia sulla base dei relitti rinvenuti in Mediterraneo e in Atlantico fino alle ultime scoperte del relitto di Kolocep; Marco Morin e Mauro Bondioli hanno presentato relazioni sulle tecniche costruttive, il primo sulle artiglierie venete , il secondo sull'adattamento delle galee veneziane all'imbarco delle artiglierie. Renato Gianni Ridella ha aggiornato il quadro italiano con una relazione sull'impiego dell'artiglieria nelle galee e mercantili genovesi del XVI secolo. Fra gli ospiti stranieri le relazioni di Colin Martin, Max Guerout, Robert Smith, Ruth Brown e Victoria Avery hanno completato il quadro della conoscenza e diffusione dell'artigleiria navale per il perodo storico considerato, ciascuno per la propria nazione di provenienza. Di grande interesse la relazione relativa all'Inghilterra, unica nazione europea sede della prestigiosa "The Ordnance Society", a vantare un ampio repertorio bibliografico sull argomento. A completare il convegno gli aggiornamenti sulla situazione Mediterranea con relazione di Irena Radic Rossi sui nuovi rinvenimenti nell'Adriatico Croato, di Marco D'Agostino e Stefano Medas sul relitto dei cannoni di malamocco a Venezia e di Rossella Scordato sui relitti dello stretto di Messina. In chiusura l'impegno di pubblicare a breve gli atti scientifici completi del convegno.

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