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Università LaSapienza2004

ArcheoEventi

ARCHEOLOGIA SUBACQUEA : I METODI, LA RICERCA E LA TUTELA
Università La Sapienza Roma - 21 aprile 2004
Resoconto a cura Dott. Eleonora Gasparini


Nell’ambito delle Iniziative Culturali e Sociali degli Studenti dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, l’associazione studentesca Carpe Diem, nelle persone di Ludovico Bitetti, Giovanni Mannelli e di chi scrive, con la collaborazione del Dott. Alessandro Asta, specializzando in archeologia presso l’Università degli Studi di Padova, ha curato la promozione e l’organizzazione di una giornata di studio dedicata all’archeologia subacquea.
L’incontro si è svolto il 21 aprile 2004 a Roma, presso il Museo dell’Arte Classica, nella facoltà di Scienze Umanistiche della Sapienza. La prestigiosa e scientificamente attiva università romana, come, purtroppo, la maggior parte degli atenei del nostro paese, ancora non prevede nell’offerta didattica un insegnamento di archeologia subacquea. Questa grave carenza ha spinto gli studenti a cercare un momento di discussione che focalizzasse l’attenzione su di un aspetto della ricerca archeologica che, è ormai evidente, risulta provvisto di enormi potenzialità e dotato di molte nuove prospettive di sviluppo apertesi negli ultimi anni. Nonostante partisse “dal basso”, molte ed entusiastiche sono state le adesioni all’iniziativa da parte degli operatori del settore, personalità provenienti dal mondo dell’università, delle amministrazioni preposte e delle associazioni che agiscono in ambito archeologico subacqueo. La ricca serie di presentazioni proposta all’attento uditorio ha potuto così spaziare sul più ampio spettro della materia.
E’ stata fornita un’illustrazione su attività di ricerca, quali quella effettuata in Sicilia, in special modo a Scauri (Pantelleria), sotto la direzione del Prof. S. Tusa nell’ambito della recentemente istituita Soprintendenza del mare, o quella portata avanti nelle isole Pontine dalla Dott.ssa A. Zarattini della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, avente per oggetto gli antichi approdi e la trasformazione delle coste. Sono stati presentati ancora i particolari e ricchi settori dell’archeologia navale, curato nell’ambito dell’Università di Bologna dal Prof. C. Beltrame e dell’archeologia fluviale e lacustre, in cui opera l’ufficio NAUSICAA- Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto, diretto dal Prof. L. Fozzati. E’ stato portato inoltre dal Prof. G. Volpe il caso della ricerca archeologica subacquea francese e in particolare del progetto di tutela, ricerca e didattica svoltosi alle isole di Hyères. Anche la fondamentale tematica della fruizione del patrimonio archeologico sommerso ha trovato spazio, attraverso l’interessante esempio dei musei siciliani reso dal Dott. G. Germanà. Il mondo delle associazioni private, soggetto attualmente del tutto centrale ed attivo nell’offerta di formazione, ha fornito un notevole contributo circa la risorsa culturale del
volontariato specializzato, con l’intervento del Dott. Duilio Della Libera responsabile del Gruppo Reitia e di A. Tagliapietra presidente di Argo, nonché con la presentazione da parte di M. Rocca, presidente dell’IAS, dei progetti formativi che nascono nell’ambito dei campi scuola. E’stata data infine ampia panoramica sullo stato generale della disciplina nel nostro paese, per il passato, per il presente e per le prospettive future. Questa tematica, oltre ad essere stata oggetto specifico di un intervento del Prof. C. Mocchegiani Carpano, referente ministeriale, è stata inevitabilmente affrontata anche in tutte le altre relazioni, convogliando notevolmente l’attenzione degli studenti. Il dibattito finale, mettendo a confronto il ruolo di ciascuna delle realtà operanti all’interno del settore, ha infatti evidenziato le problematiche attualmente esistenti in archeologia subacquea circa formazione e prospettive lavorative di chi, partendo dallo studio dell’archeologia, intenda specializzarsi in questo campo. E’emerso che certamente molte sono le questioni ancora da risolvere, innanzi tutto a livello legislativo, ma anche che esistono segnali positivi di apertura, da parte degli addetti ai lavori, per chi voglia perseguire questa strada. Requisiti fondamentali sono che non manchino mai salda preparazione di base, chiarezza di intenti, di progetti e, naturalmente, il giusto spirito di iniziativa.

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